IN FAMIGLIA MI CONTESTANO PERCHÉ GUIDO COL “TACCO 12”! QUALCHE DISPOSIZIONE LO IMPEDISCE?
L’avvocato Simone Labonia analizza la guida con calzature ipotetiche: cosa dice il Codice della Strada e quando si rischia una contravvenzione.
La questione della guida con calzature “scomode”, dai sandali senza cinturino ai tacchi molto alti, fino alle ciabatte infradito, è un tema ricorrente, spesso accompagnato dall’idea errata che esista un divieto assoluto previsto dal Codice della Strada.
In realtà, la normativa non impone un elenco di scarpe vietate, ma stabilisce un principio generale che può comunque condurre a una sanzione.
Il riferimento è l’art. 141 del Codice della Strada, che impone al conducente di mantenere sempre il controllo del veicolo, adeguando comportamento e condizioni di guida in modo da garantire sicurezza.
A questo si aggiunge l’art. 169, che proibisce comportamenti che possano compromettere la libertà di movimento necessaria per esercitare correttamente i comandi del mezzo.
Non esiste quindi un articolo che vieti direttamente la guida con infradito, zoccoli o tacchi a spillo.
Tuttavia, se tali calzature rendono difficoltoso l’uso dei pedali, intralciano il movimento del piede o provocano perdita di aderenza, la condotta diventa sanzionabile in concreto.
La contravvenzione scatta infatti quando l’agente accerta che l’automobilista non è in grado di dominare il veicolo a causa delle scarpe indossate.
È una valutazione discrezionale ma fondata su un parametro oggettivo: se la calzatura “pregiudica la pronta e completa azione sui pedali”, può essere contestata la violazione.
Le sanzioni variano da 87 a 345 euro, con decurtazione di 3 punti sulla patente nei casi più gravi, come la guida pericolosa o con perdita di controllo.
La giurisprudenza, pur non essendo ampia, ha ribadito il concetto: non conta il tipo di scarpa, ma l’effettivo pericolo generato. Ciò significa che persino guidare scalzi può essere considerato lecito se il controllo del mezzo è pieno; al contrario, una calzatura apparentemente neutra ma poco stabile può generare responsabilità.
In buona sostanza la normativa non vieta specifiche scarpe, ma impone che la guida avvenga in condizioni tali da garantire sicurezza e padronanza del veicolo. L’automobilista ha dunque un obbligo di prudenza: scegliere calzature idonee diventa non solo un fatto di buon senso, ma la condizione per evitare contestazioni e garantire la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada.
Alle signore, più attente all’eleganza del famoso “tacco 12” che non alla sicurezza della loro guida, sollecitiamo una maggiore attenzione all’incolumita’ di coloro che passano sulla loro strada!





